Ho imparato… che uniti si può vincere

G. Pellizza da Volpedo – Il Quarto Stato

di Daniele Di Somma (V H)

Pensando a questa situazione drammatica, faccio ancora fatica a rendermi conto che stiamo vivendo un momento cruciale per l’umanità intera. È un fenomeno epocale, che caratterizzerà l’inizio di questo decennio; è un fenomeno come quelli che studiamo sui libri di storia, ma trovarsi coinvolti in prima persona fa uno strano effetto, ti lascia un senso di vuoto e di impotenza. Oggi il mondo è triste, paralizzato, si comincia a parlare di crisi, di borse che crollano, ma nel momento in cui sto scrivendo queste righe per me questo non è importante. Io in questi giorni di emergenza ho imparato che la verità è che al mondo serviva fermarsi. Era arrivato il momento che il mondo intero si fermasse e pensasse alla direzione che stava prendendo. La società, oggi, è veloce, dinamica, in continua evoluzione e non ha mai tempo di fermarsi a riflettere sulle decisioni che sta prendendo. La società è superficiale, e forse è proprio da questa superficialità che è nato lo stato di emergenza in cui oggi molti paesi sono costretti a vivere. In questi giorni di emergenza, però, sto scoprendo l’umanità delle persone, la solidarietà manifestata già al semplice sforzo di restare a casa, perché chi resta a casa non lo fa solo per la paura di contagiarsi, ma anche per rispettare il paese intero e le persone che stanno combattendo contro questo nemico comune. In questi giorni ho anche imparato che l’uomo da solo può essere sconfitto anche da un microrganismo non più grande di un millimetro, ma se l’uomo decide di unirsi riesce a far fronte a qualsiasi tipo di emergenza, proprio come sta facendo. Sono felice che oggi l’Italia sia un Paese un po’ più unito, forse è solo apparenza, ma non fa niente, sud e nord si stanno aiutando a vicenda e questo è ciò che conta di più in questo momento. Infine, questo stato d’emergenza ci sta insegnando che non dobbiamo dare più nulla per scontato, la libertà prima di tutto, e solo in un momento del genere avremmo potuto capirlo, perché perdere una cosa fa più male che non averla mai avuta. Questa paralisi, quindi, tralasciando l’aspetto economico, sta facendo solo bene all’umanità, e spero che quando questo incubo finirà e tutti noi potremo riprendere in mano le nostre vite, l’umanità intera trattenga tutte le cose buone che questo brutto momento ci sta lasciando e raddrizzi la direzione che stava prendendo.