Ho imparato… che mi manca la normalità

F. G. Waldmuller – Dopo la scuola

di Sara Pia Somma (V H)

In tutti questi anni non avrei mai immaginato di dover rimanere per forza a casa per il  bene comune. Sono sempre stata consapevole che tutta la mia vita sarebbe stata una passeggiata, senza problemi e piena di libertà. Sono sempre stata molto ottimista  dicendo “dai non potrà mai capitare a me”. Invece mi sbagliavo. Oggi mi ritrovo a riflettere sulla mia situazione attuale, chiusa in casa per colpa di un virus che ha colpito il mondo. È necessario che io stia a casa, di questo ne sono consapevole ma rimanendo a casa mi ritrovo a pensare a  tante situazioni che il mondo sta affrontando. Sono sincera, mi manca tanto la normalità. Mi manca uscire con le amiche, andare al bar a prendere un caffè, mi manca andare a casa delle mie amiche per mangiare un pizza insieme, mi manca camminare per la villa comunale della mia città e mi manca svegliarmi e iniziare un’altra giornata che un tempo chiamavo “faticosa”. La chiamavo così solo per il semplice fatto che le piccole cose a volte mi sembravano come se fossero grandi e oggi, dopo più di quindici giorni, mi sembra assurdo aver pensato che mi annoiassi all’idea di uscire e fare qualcosa. Mi sono ritrovata a pensare che gli anni migliori della mia vita in realtà non li sto nemmeno vivendo appieno. Noi giovani ci ritroviamo chiusi a casa e stiamo capendo anche l’importanza della scuola. Un po’ di tempo fa sarebbe stato assurdo per me pensare che la scuola mi mancasse anche un poco. Oggi mi manca ascoltare i professori mentre  spiegano. Mi mancano i miei compagni di classe tanto odiati quanto amati. Adesso riconosco tante cose e forse questa situazione ci sta facendo riflettere sulla vita in generale. Siamo troppo presi dai problemi piccoli e adesso specialmente l’Italia sta piangendo la morte di tante persone. Questo virus serviva a farci riflettere che la libertà è essenziale per l’uomo e che senza di essa non siamo niente. Dobbiamo rimanere a casa per chi adesso si trova in un letto di ospedale combattendo tra la vita e la morte senza nemmeno salutare i propri cari. Dobbiamo immaginarci in questa situazione per capire quanto sia grave tutto ciò e quanto il mondo si sia scocciato della superficialità dell’essere umano. Ritengo che oramai non è la Terra che ha bisogno di noi ma siamo noi ad aver bisogno di essa. Spero che quando finirà questa pandemia, le persone cambino del tutto e finiscano di essere superficiali. Spero che quando tutto ciò sarà finito ritroveremo quella fratellanza che non c’è mai stata tra gli uomini ed infine spero che ci ritroveremo ad abbracciarci e respirare la libertà che pensavamo di non aver mai avuto.