Bullismo e cyberbullismo, dalla lotta alla prevenzione

di Alessia Sarcinelli (V A – AFM)

“CIVILISSIMO ME”

Giornata mondiale contro il bullismo e cyber-bullismo

Oggi all’Its Sturzo di Castellammare di Stabia, in occasione della Giornata per la lotta al bullismo e al cyberbullismo si è svolta una conferenza dal titolo “Civilissimo Me”.

La nostra preside, Prof.ssa Cinzia Toricco, insieme alla Prof.ssa Lucia Sorrentino e al Prof. Domenico De Falco (referenti per il Bullismo nel nostro istituto), ha introdotto l’argomento, mostrando anche lavori delle classi I A, I G, I S e IV A realizzati dagli alunni con la guida delle docenti Paola Cuomo, Maria Catapano e Rossella Russo. Tra i temi i rischi delle nuove tecnologie come per esempio le app, la messaggistica, ecc… che se non usate correttamente, possono dar luogo a fenomeni come il cyberbullismo. Di contro, un buon comportamento in rete può rendere un mondo così tanto vasto e complicato, come quello di Internet alla portata di tutti e soprattutto sicuro per le “vecchie” e “nuove” generazioni.

Questi i relatori intervenuti:

Dott. Matteo De Micheli

Presidente A.N.M sez. di Torre Annunziata

Dott.ssa Amalia Sorrentino

Primo dirigente P.S Castellammare di Stabia

Dott. Nazaro Maisto

Vice questore C.O.S.C di Napoli

Dott.ssa Benedetta Miele

Psicologa

Molto interessanti, ricchi di esempi e consigli importanti gli interventi dei relatori che, ciascuno per il proprio ruolo, sono impegnati nella lotta al bullismo e al cyberbullismo.

“Il bullo – ha osservato il prof. Domenico De Falco – usa parole taglienti come pugnali, dobbiamo trasformarle in parole di gentilezza”.

“Un’arma realmente efficace per combattere il fenomeno è rappresentata dalla prevenzione- ha detto la docente Lucia Sorrentino -. Noi scuola abbiamo realizzato diverse azioni di sensibilizzazione sul tema”.

Per esempio la classe IV A ha condotto un’azione di educazione a cascata per motivare comportamenti civili.

“Una delle chiavi per bloccare questi eventi, se non la più importante, è la GENTILEZZA”

Così i ragazzi della IV A hanno introdotto i temi del bullismo e cyber-bullismo.

Nel loro bellissimo lavoro hanno spiegato molto bene cosa significa bullismo e cyber-bullismo, presentando caratteristiche, somiglianze, tipologie, movimenti e mezzi di espansione dei fenomeni con tanto di dati statistici.

A loro poi si sono aggiunti i ragazzi di I A  i quali hanno mostrato un video sull’ importanza delle parole e quanto anche semplici messaggi possano far davvero male a chi abbiamo intorno.

I ragazzi della I G hanno parlato della Gentilezza verbale “COMUNICHI-AMO”.

Non criticare le persone, non ignorarle, aiutarle e usare un corretto e rispettoso approccio è il vero modo per aiutare la collettività donandole anche forza e sicurezza nell’agire anche per riprendersi dai momenti difficili che si possono presentare.

I ragazzi della I S hanno presentato un decalogo per mantenere un corretto comportamento online parlando di quella che è la Gentilezza Digitale:

  1. Pensare prima di scrivere;
  2. Usare un linguaggio gentile;
  3. Scegliere con cura le parole prima di commentare;
  4. Rispettare i commenti altrui;
  5. Evitare l’essere estremamente critico;
  6. Utilizzare un comportamento adeguato;
  7. Non creare account fake con l’intento di ferire o addirittura rubare l’identità altrui;
  8. Non giudicare chi lavora sui social;
  9. Non commentare negativamente ciò che non ci piace;
  10. Emanare gentilezza attraverso l’utilizzo dei Social NetWork.

“Abituati alla gentilezza che è bellissimo!”

La dott.ssa Amalia Sorrentino ha spiegato come la scuola e le istituzioni siano importantissimi per la comprensione e il rispetto delle relazioni verso il prossimo.

“La scuola è il primo baluardo per l’insegnamento delle regole del buon comportamento.”

 Ha poi sottolineato come il cyber-bullismo sia difficile da controllare e scoprire. Anni di studio e osservazione sono stati necessari per stilare alcune norme per garantire, per quanto possibile, la sicurezza ai cittadini come per esempio la legge 71/2017.

Il dott. Matteo De Micheli ha poi spiegato come, principalmente, il I e II anno delle scuole superiori siano più interessati dal fenomeno essendoci un radicale cambio e l’ingresso all’interno del nuovo istituto.

Il pubblico ministero – ha detto – si occupa di fare attività di indagine per verificare i reati, trovare elementi di prova e valutare il reato stesso per una misura cautelare presentabile al giudice che poi emetterà la sentenza adeguata.

Ad oggi, ha sottolineato, non esiste un vero e proprio reato di bullismo non perché lo Stato non abbia intenzione di ovviare a questa problematica ma perché l’atto di bullismo è composto da una serie di reati già codificati.

A questo discorso si collega l’intervento del dott. Nazaro Maisto che, membro del corpo di Polizia postale e sicurezza cibernetica, ci spiega che anche se non esiste, appunto, il singolo reato di bullismo, tutti gli atti commessi vengono puniti.

Infatti il compito del centro operativo per la sicurezza cibernetica è proprio quello di intervenire nell’ambito dei procedimenti penali per l’identificazione di chi ha determinati comportamenti ma si interviene già ad atto fatto.

Ad oggi creare account fake è molto semplice e per questo l’identità digitale è facilmente nascondibile.

Nel momento in cui, però, si insulta o si compiono atti illeciti si configurano reati penali, uno dei quali è proprio il REVENGE PORN.

Il Codice penale tratta molto ferreamente questi tipi di reati però, come per ogni cosa, è ancora difficile intervenire sul web.

Bisogna considerare però che qualsiasi movimento effettuato in rete viene tracciato tramite quello che viene chiamato indirizzo IP.

Infine, La dott.ssa Brunetta Miele conclude questo incontro parlando che, alla fine di tutto, la gentilezza può aiutare tutti noi perché essa ha a che fare con la parte affettiva di noi stessi che spesso nascondiamo proprio perché la sentiamo molto intima e abbiam paura di esternarla.

La gentilezza è il vero antidoto a tanti/tutti i comportamenti scorretti.

Accogliere l’altro è un modo per rispettare noi stessi e gli altri all’interno di un circuito di dignità.

“E’ importante che ogni uno di noi, anche se sbaglia, si dia il permesso di ricominciare.”

A conclusione il saluto della preside: “La scuola – ha detto – è il luogo del vostro incontro, quello dove trascorrete una parte importante della vostra giornata. Il bullo può essere in mezzo a noi e coprirlo non aiuta a risolvere le questioni. Dobbiamo usare tutti gli strumenti per prevenire e combattere il fenomeno trovando sempre il coraggio di parlare e di intervenire”. Uno strumento prezioso resta anche l’app YouPol per le segnalazioni. Più tempestive sono, più si arginano i danni.