Dal vaso di Pandora al Sars-Cov2, seminario con l’infettivologo Faella

Secondo appuntamento per l’iniziativa che l’Its Sturzo di Castellammare di Stabia dedica all’emergenza Covid19 per contribuire a formare e informare correttamente gli studenti. Dopo l’incontro dell’11 marzo scorso con il dottor Fedeli, direttore Novartis Italia e medico infettivologo, oggi il seminario on line tenuto dal dottor Francesco Saverio Faella, tra i più importanti infettivologi italiani, esperto di emergenze epidemiologiche, ex medico del Cotugno e ora consulente dell’Asl Napoli 1 per la crisi pandemica.

A introdurre il seminario tenuto per le classi IV e V R, IV O e IV e disponibile in registrazione per tutti da domani sulla pagina Facebook dell’Istituto, la dirigente scolastica Cinzia Toricco che nel ringraziare l’illustre medico stabiese per la sua disponibilità ha ancora una volta sottolineato l’impegno dell’Its Sturzo nell’affiancare alle attività curricolari anche iniziative extracurricolari di alto profilo, come questa organizzata dalle docenti Adriana Giammattei e Rosa Pentangelo.

Per entrare nel vivo dell’argomento Faella ricorre all’immagine del vaso di Pandora che, aperto, lasciò in libera uscita tutti i mali del mondo. E dal vaso mitologico sembra essere spuntato il nemico invisibile che sta tenendo l’umanità sotto scacco. Tutto è cominciato – ricorda l’infettivologo – nella regione cinese dell’Hubei, dove si trova la città di Wuhan. Una città dove convivono modernità e abitudini vecchie che dal mercato alle tavole hanno creato le condizioni per il salto di specie, lo spillover, del coronavirus dal pipistrello all’uomo, passando forse per il pangolino, fino alla pandemia da Sars Cov2 e alle sue preoccupanti varianti.

La spiegazione si arricchisce di riferimenti storici, dal nome “lazzaretto”, storpiatura di quello dell’isola veneziana di Santa Maria di Nazareth, utilizzata per le quarantene, ai dpi d’altri tempi, come la maschera dal lungo becco che i medici usavano per proteggersi dal contagio.

Vaccini e cure al centro di un discorso più tecnico tarato sulla giovanissima platea che con l’indirizzo biotecnologico segue un percorso formativo specifico. Poi il dibattito con le numerose domande degli alunni.