Full immersion nel mondo dei vaccini, il seminario con l’infettivologo Fedeli/link al video dell’incontro

la situazione in Italia al 10 marzo


Oltre due ore tra seminario e dibattito su un argomento di stringente attualità: “I vaccini come strumento di contenimento delle pandemie”. Relatore il dottor Paolo Fedeli, Novartis Milano, medico infettivologo esperto in sanità pubblica, che ha incontrato gli alunni delle classi quinte dell’indirizzo biotecnologico dell’Its Sturzo di Castellammare. Obiettivo: “Vogliamo continuare anche a distanza con la nostra opera di formazione delle nuove generazioni anche su tematiche di grande attualità e con darti reali”, ha detto la dirigente scolastica Cinzia Toricco in apertura dell’incontro. Un’iniziativa che segue molti altri eventi in cui la scuola è stata capace di portare in classe, sia pure a distanza, esperti in vari campi, grazie alla ricchezza di relazioni e collaborazioni con realtà come le università e le istituzioni.

Sono stati dunque i vaccini il tema centrale dell’appuntamento, di cui è stata messa a disposizione la registrazione integrale sulla pagina fb dell’Istituto. Che cosa sono, come funzionano, perché sono importanti? Un rapido excursus sulla storia dei vaccini che dopo diverse esperienze proto-vaccinali con la “variolizzazione” trovarono la loro prima messa a punto nel Settecento con il medico inglese Edward Jenner nella lotta al vaiolo conclusa poi con l’estinzione della malattia; e ancora con la tubercolosi, la poliomielite, il colera, la difterite. Insomma i vaccini non arrivano dal nulla e sono stati protagonisti di percorsi che nel tempo “hanno raddoppiato l’aspettativa di vita dell’uomo” e che “si possono considerare secondi solo alla potabilizzazione delle acque in termini di riduzione della mortalità umana: sono stati in pratica, il più efficace intervento di sanità pubblica insieme agli antibiotici”, ha spiegato Fedeli.

Perché, allora, tanta diffidenza? “Le famose campagne no vax – ha detto l’esperto – le vedo come un disperato grido, un bisogno di chiarimento e informazione”.

La mancanza di informazioni, il pregiudizio sulla vaccinazione di massa come attività lucrativa, i possibili effetti avversi sono gli argomenti intorno ai quali si addensa il dissenso, insieme a ipotesi che appaiono fantasiose circa possibili modificazioni, a lungo termine, del Dna umano.

“Ipotesi impossibile – ha spiegato l’infettivologo – sia nei casi di vaccini a Rna sia in quelli a vettore virale ingegnerizzato”. I primi sono ad esempio quelli messi a punto da Pfizer-Biontech e Moderna, i secondi sono come AstraZeneca (che sfrutta una tecnologia nata a Napoli alla fine degli anni ’80) e Sputnik. Quanto al lucro “La situazione è piuttosto complessa: i vaccini anti Covid nascono da partnership e investimenti pubblico-privati e dire che le aziende ci guadagnano è un po’ forzato. Ci sono realtà che lo stanno cedendo a prezzo di costo. La stessa protezione dei brevetti attualmente è più che altro finalizzata a garantirne la qualità. Lo step successivo è garantire brevetti abbattuti e messa a disposizione anche nei Paesi in via di sviluppo”.

Per ciò che riguarda l’efficacia dei sieri contro le varianti, “laddove ci sono stati numeri sufficienti, come nel caso della variante inglese, è stato verificato che i vaccini sono efficaci”.

La pandemia è sotto controllo? Su questo fronte i dati dicono che non lo è affatto, e che quindi è essenziale tenere ancora molto alta la guardia. La situazione migliorerà nettamente quando il 70 per cento della popolazione sarà vaccinata. Nel frattempo è necessario proseguire nella campagna vaccinale e nella prevenzione, con il distanziamento e l’uso della mascherina, in grado, se indossata da tutti correttamente, di ridurre il rischio contagio al 3 per cento.

Tante le domande dei ragazzi, preparatissimi grazie al loro percorso di studi. L’intero incontro avvenuto lo scorso 11 marzo, moderato dalle docenti Adriana Giammattei ed Elda Severi, è visibile sulla nostra pagina al seguente link

https://www.facebook.com/ITS.SturzoStabia/videos/1319019628473596

Intanto, un aggiornamento sui casi che stanno riguardando in queste ore il vaccino AstraZeneca:

L’Aifa ha sospeso la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca, in linea con quanto deciso dalla Germania. Anche la Francia ha poi deciso di fermare le vaccinazioni con AstraZeneca. Giovedì arriverà un nuovo giudizio sul farmaco da parte dell’Ema

L’Ema: «I benefici del vaccino superano i rischi»

L’Agenzia Europea per i medicinali (Ema) ha ribadito più volte, negli ultimi giorni, che il vaccino AstraZeneca è da considerarsi sicuro. Anche oggi, dopo la sospensione in molti Paesi, ha ribadito che «i benefici del vaccino AstraZeneca superano sempre i rischi». Il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate, spiega l’Ema, non è superiore a quello osservato nella popolazione generale. Giovedì 18 marzo arriverà comunque una nuova valutazione sulla sicurezza del vaccino da parte dell’autorità europea.

Anche l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha fatto sapere che non c’è alcun motivo per smettere di somministrare il vaccino, ma ha convocato per oggi una riunione per studiare la sicurezza del vaccino.